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Il paleolitico ed il mesolitico
I nuragici non erano dei grandi scrittori , almeno nel senso che noi tutti oggi intendiamo . Non esistono scritti, non esistono alfabeti e non esistono documenti riportati così da poter definire 7000 anni di storia in classificazioni certe . Tutto si rifà al meticoloso lavoro degli archeologi e a quello che negl’ anni sono riusciti a scoprire ” leggendo ” un’ infinità di reperti ” , uniche testimonianze di un popolo muto di suoni ma altrettanto eloquente con la manifattura e la produzione di oggetti che dal loro quotidiano sono arrivati sino ai giorni nostri .
Repertare 7000 anni non è certamente un lavoro semplicissimo se si considera l’evoluzione dello stesso popolo , soggetto spesso ad incursioni dal mare da parte di altre realtà che hanno lasciato tracce importanti di altre civiltà , e se si considera la normale intensificazione della conoscenza del proprio territorio. E ancora, non è un lavoro semplicissimo se si considera il fatto che l’uomo e la scienza sono sempre in continua evoluzione ancora oggi , raffinando le tecniche di studio che di volta in volta aggiungono o tolgono informazioni a classificazioni già fatte . Un puzzle difficilissimo da ricostruire che muta man mano l’immagine dello scenario collettivo ma la cui composizione ha incuriosito ed appassionato scienziati di ogni tempo.
Fino a qualche decennio fa si pensava che la presenza umana in Sardegna risalisse al Neolitico ma recenti studi a seguito di numerose scoperte hanno anticipato e collocato tale evento al Paleolitico . Il rinvenimento nella parte nord dell’isola di oggetti in quarzite e selce ed antenati dei nostri più comuni utensili , sono stati attribuiti al paleolitico inferiore , circa 450000 anni fa . Schegge di ossa umane e ossa di cervo lavorate rinvenute in alcune grotte fanno pensare alla presenza umana sull’isola fin dall’Homo Erectus , antenato dell’Homo sapiens conosciuto da tutti come ” L’uomo di Neanderthal ” classificazione dell’evoluzione dell’essere umano nel Paleolitico medio.
Si pensa che l’uomo raggiunse le coste sarde dalla odierna Toscana , passando per la Corsica allora unita alla Sardegna durante la Glaciazione del Mindel circa 455000 anni fa , periodo della seconda Glaciazione in Europa e periodo nel quale un generale abbassamento della temperatura della zona temperata consentì all’uomo di migrare da una zona all’altra.
In questo tempo l’uomo visse prevalentemente di caccia , riparandosi in grotte o cave e attraversando le diverse ere glaciali fino ad arrivare alla fine dell’ultima , periodo che coincide col Mesolitico .
Il mesolitico fu un periodo di transizione, e il riscaldamento del clima apportò importanti cambiamenti ambientali , migliorando la qualità di vita e favorendo lo sviluppo demografico .Pochi sono i reperti antecedenti le scoperte all’interno della Grotta Corbeddu che accertarono la vita umana sull’ isola. Situata nella valle del Lanaittu nel territorio di Oliena all’interno di questa grotta vennero ritrovati un osso temporale , una mascella ed una falange che furono datati a circa 20000 anni fa . Qualche altro frammento di vita quotidiana venne rinvenuto nella zona di Laerru ed a Trinità d’ Agultu ; oggetti in selce che lasciano pensare che l’uomo a quel tempo non fosse un grande esploratore del territorio circostante e non si spostasse dalle coste cibandosi di molluschi marini e pesca nonché di caccia .
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